Ennesimo cambio dei destinatari del vaccino Astrazeneca: dalla prima raccomandazione che lo proclamavano adatto alle persone comprese nella fascia d’età 18 – 55 anni, perché più “robuste” delle altre, si è pervenuti a alla raccomandazione ultima di destinarlo alla fascia d’età 60 – 79 anni, che – adesso siamo confortati dal parere degli esperti di EMA (l’agenzia del farmaco dell’Unione Europea) - dobbiamo ritenere composta da persone con organismo più resistente e tali da poter “rischiare” gli eventuali anche nefasti “danni” collaterali. Perché, in fondo, il rischio è ritenuto accettabile se rapportato alla massa di popolazione vaccinata Astrazeneca (62 trombosi cerebrale e 24 trombosi venosa,di cui 18 con esiti letali su 25 milioni di vaccinati, tra Ue e Regno Unito, i casi considerati dall’EMA).
Rischio accettabile se riguarda l’altro indefinito… non se tocca a te o a qualcuno dei tuoi cari!
Con il cambio del nome e l’aggiornamento del bugiardino, tutto, adesso sembra in regola, anche perché vi si raccomanda che i vaccinati si rivolgano immediatamente al medico qualora presentino i sintomi ivi descritti.
Insomma, l’EMA ammette sì che ci può essere qualche “possibile legame” con i casi di trombosi che si sonno verificati, con esiti anche mortali, in persone dopo la prima dose diAstrazeneca, ma si tratta di “rari casi”, perciò, il problema non è un problema: basta alzare l’asticella dell’età e il gioco è fatto!
E quanti – oltre 2 milioni di persone - hanno avuto la prima dose e sono prenotati per la seconda? Quanto personale della scuola è coinvolto in questa “bizzarria” vaccinale? Tutti sospesi!?
La prima risposta è che vadano tranquilli a fare la seconda dose! Nell’attesa della circolare dal Ministero della Salute con tutte le indicazioni del caso, al solito “chiare e precise”.
I casi considerati dall’Ema sono in effetti pochi: 62 trombosi cerebrale e 24 trombosi venosa su 25 milioni di vaccinati tra Ue e Regno Unito. Di questi 18 sono risultati mortali.
Inoltre, “la maggior parte dei casi si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni entro 2 settimane dalla prima dose” (non a caso si parlava con insistenza di inibirlo proprio alle donne under 55), mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose “è limitata”.
E il richiamo?
AstraZeneca ha detto che la seconda fiala “potrebbe essere efficace”, ma “aspettiamo di ricevere i dati” per confermarlo.
Per l’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che “a breve ci sarà una circolare con tutte le indicazioni: dobbiamo essere chiari e netti”. E qui sta il punto.
L’Aifa ha confermato che i richiami devono essere fatti a tre mesi dalla prima dose: verrà comunque somministrato il vaccino dell’azienda anglo-svedese a tutti? O solo agli over 60 e per i più giovani si procederà con un altro siero?
Locatelli: non possiamo scoraggiarlo
“Al momento non ci sono elementi per scoraggiare l’utilizzo della seconda dose”, ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli durante la conferenza stampa dell’Aifa.
“Questo non è né il funerale né l’eutanasia del vaccino AstraZeneca. È un vaccino efficace”, ha aggiunto Locatelli.