Il nuovo DPCM rinvia al 7 gennaio il rientro in classe del 75% degli studenti per le scuole superiori, modificando la quota del 50% previsto in bozza, a seguito della richiesta di decremento di DaD della ministra dell’Istruzione Azzolina. Si prevede che le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottino “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza”.
Durante la comunicazione delle nuove disposizioni, Conte ha ribadito che occorre “continuare a lavorare per garantire condizioni di massima sicurezza ai nostri ragazzi. Abbiamo lavorato molto e crediamo di avere garantito tutte le condizioni per un rientro in sicurezza”. Quindi ha esplicitato: “Quello che preoccupa è ciò che è attorno alla scuola. I ragazzi quando escono si fermano, vanno assieme. Per quanto abbiamo deciso di lavorare a livello territoriale: ci saranno dei tavoli che opereranno all’interno delle Prefetture”, con tutte le parti coinvolte, quindi “con autorità territoriali, i sindaci, rappresentanti dei trasporti, dirigenti scolastici”.
Per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado le lezioni si svolgeranno in presenza, con uso obbligatorio delle mascherine eccetto per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso delle stesse.
Resta sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private.
È stato sottoscritto all’ARAN l’Accordo, con le Organizzazioni sindacali, sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di conciliazione in caso di sciopero del personale del Comparto Istruzione e Ricerca.
L’Accordo attua le disposizioni della legge 146 del 12 giugno 1990 in materia di servizi pubblici essenziali. Nella scuola, vengono confermati gli stessi servizi essenziali già individuati in passato, tra cui lo svolgimento degli scrutini finali e degli Esami finali e di idoneità, nonché quelli riguardanti i servizi di refezione, la gestione dell’igiene e del funzionamento degli edifici scolastici.
L’Accordo precisa i criteri generali per la definizione dei contingenti del personale docente, educativo e ATA necessari per assicurare il funzionamento dei servizi tutelati. Un successivo Protocollo d’intesa, da definire presso ogni Istituto, stabilirà il numero dei lavoratori interessati e le regole per la loro individuazione, preliminarmente sulla base della volontarietà e della rotazione.
In caso di sciopero, i dirigenti scolastici inviteranno il personale a comunicare in forma scritta, anche via e-mail, entro il quarto giorno dalla proclamazione, la propria intenzione di aderire alla mobilitazione, di non aderirvi o di non aver ancora maturato una decisione al riguardo. La dichiarazione di adesione è irrevocabile e pertanto l’istituzione scolastica sarà in grado di comunicare alle famiglie, almeno cinque giorni prima dell’inizio dello sciopero, le principali informazioni e le percentuali di adesione nelle precedenti astensioni, l’elenco dei servizi che saranno comunque garantiti e di quelli di cui si prevede l’erogazione.
L’intesa inoltre disciplina le modalità e i tempi di indizione dello sciopero, che deve avvenire con un preavviso non inferiore a dieci giorni, le modalità di attuazione, confermando i precedenti limiti individuali di 40 ore per la scuola dell'infanzia e primaria e di 60 ore negli altri gradi di istruzione, e le procedure di raffreddamento e di conciliazione.
L’Accordo è stato posto alla valutazione di idoneità da parte della Commissione di Garanzia.
Si celebra oggi, 3 dicembre, la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 con la Risoluzione n. 47/3 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, allo scopo di sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza, promuovendone i diritti ed il benessere - si legge nella nota del ministero dell’Istruzione, firmata dalla ministra Azzolina, che invita studentesse e studenti, docenti, dirigenti scolastici e famiglie “a promuovere e realizzare azioni di sensibilizzazione per sostenere e difendere i diritti delle persone con disabilità e promuovere la rimozione di tutte le barriere che ne ostacolano lo sviluppo, affermando il pieno rispetto della dignità umana, sempre e per ciascuna persona”.
Dopo il ricorso al commissario per la gestione dell’apertura delle scuole, risoltasi con acquisto straordinario e miliardario di banchi, gel e mascherine, la ministra Azzolina ha scritto al ministero dell’Interno e chiesto all’esecutivo di inserire nel prossimo decreto del presidente del Consiglio l’ingresso in campo dei prefettiper la gestione del problema trasporti: si chiederà lorodi mettere insieme provincia per provincia il “mosaico trasporti”, che dallo scorso maggio a oggi i quattro ministeri interessati non sono riusciti a comporre.
Dopo aver ascoltato i sindaci delle quattordici città metropolitane e ricevuto da loro la lista delle cose che non funzionano), la Ministra ricorre ai prefetti per una mediazione tra dirigenti scolastici e aziende dei trasporti.Le analisi sui flussi ci sono, anche con i mezzi tornati al 50 per cento di capienza. La ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha già spiegato a Repubblica che le Regioni hanno quasi diecimila mezzi aggiuntivi da mettere in strada dalle 7 alle 9 di ogni mattina, ma non saranno sufficienti se non si allargherà lo scaglionamento scolastico nell’arco della giornata e della settimana. Ha chiesto, quindi, un “decisore terzo”.
L’operazione prefetti guarda alla riapertura delle scuole superiori per il 7 gennaio e prova a mettere in sicurezza il riavvio delle lezioni anche di fronte a un risalire dei contagi dopo le feste, pur se la ministra continua a lavorare all’ipotesi di una graduale riapertura delle superiori dal 9 dicembre, probabilità che sembra slittare, più realisticamente al 14 dicembre.
Di contro, la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, raccogliendo l‘intenzione di tutte le Regioni eccetto l’Emilia Romagna, dice: «Non credo ci saranno aperture prima di Natale, la scuola aperta a spot serve solo a creare vampate di contagi».
La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha incontrato il 2 dicembre 2020, in videoconferenza, il Forum degli Studenti e i coordinatori regionali delle Consulte studentesche.
La Ministra ha assicurato di voler porre la massima attenzione al confronto e al dialogo con tutti gli attori del mondo della scuola, a partire dalle studentesse e dagli studenti, incontrati più volte in questi mesi.
“Mi piace molto la definizione di ‘generazione fortissima’ che la Senatrice Liliana Segre ha utilizzato per descrivere voi giovani. Siete una generazione che sta affrontando sacrifici notevoli a causa dell’emergenza sanitaria e dobbiamo riconoscervelo”, ha detto la Ministra confermando, poi, che si sta lavorando, in queste ore, per un graduale rientro a scuola, anche attraverso misure che saranno inserite nel prossimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sull’emergenza.
“Fin dall’inizio abbiamo voluto dare un senso alle difficoltà che stiamo vivendo per trasformare la crisi in un’opportunità”, ha aggiunto Azzolina, riepilogando le misure adottate.
“Abbiamo garantito investimenti strutturali che rimarranno nel patrimonio dei nostri istituti. Così come faremo in modo che la scuola abbia un ruolo importante nell’ambito del Recovery Fund”.
Il Tar Lazio, dopo aver espresso parere favorevole alle prove suppletive del concorso straordinario per i candidati impediti dal Covid, ci ripensa e interviene ancora in merito (sentenza del 30 novembre), rilevando la piena legittimità delle operazioni concorsuali fino alla sospensione disposta dal DPCM del 3 novembre e puntualizzando che il semplice “timore” per il pericolo di contagio che ha indotto qualche candidato a non presentarsi alla prova, non determina alcun diritto ad essere ammesso a prova suppletiva, essendo ammissibile quest’ultima solo in presenza di impedimento dovuto a causa di forza maggiore.
Per il TAR le misure adottate dall’Amministrazione ministeriale erano pienamente conformi a quanto normativamente previsto, stante il fatto che l’Amministrazione aveva depositato in giudizio il “Protocollo di sicurezza per lo svolgimento delle prove scritte”, comunicato a tutti i candidati, e in particolare l’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia aveva altresì specificato che per lo svolgimento della prova per la quale era stato convocato il ricorrente, l’aula avrebbe contenuto “non più di 7 1/12/2020 6/8 candidati compreso il ricorrente nel rispetto della prescritta distanza tra le postazioni adibite allo svolgimento della prova scritta”.
La sentenza prosegue citando l’art. 5 del bando di concorso (D.D. n. 510 del 2020) che prevede espressamente al comma 2 che i candidati “..sono tenuti a presentarsi per sostenere la prova scritta.. La mancata presentazione nel giorno, luogo e ora stabiliti, ancorché dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore comporta l’esclusione dalla procedura”. La previsione quindi pone in capo ai candidati un vero e proprio onere di presentarsi, pena la esclusione dalla procedura concorsuale senza possibilità alcuna di richiedere il differimento della prova. Al riguardo tuttavia, ribadisce la sentenza, non appare necessario, ai fini del giudizio espresso, sindacare sulla legittimità della esclusione di qualsiasi impedimento (tra cui anche l’obbligo di quarantena o di isolamento da Covid), atteso che nel caso di specie parte ricorrente dichiara di aver deciso di non partecipare alla prova prevista per il 28 ottobre 2020 “per il timore” dell’epidemia in corso, specie con riferimento al territorio della regione Lombardia. Egli pertanto non versava in una situazione né di isolamento, perché persona infetta
Si sta trasformando in una lotteria il rientro a scuola: prima di Natale o il 7 dicembre? E se prima di Natale, quando? Le ultime voci accreditano l’ipotesi del 14 dicembre, sostenute dalle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte che, in accordo con la Ministra Lucia Azzolina, vorrebbe riportare i ragazzi delle superiori in presenza quanto prima, ipotesi che trova il favore del Ministro della Salute Speranza che, al Senato, ha dichiarato: “Con l’uscita di molte regioni dalle zone rosse è già in corso anche una ripresa delle lezioni in presenza per le classi seconde e terze medie. E compatibilmente con il quadro epidemiologico è obiettivo del governo riportare gradualmente in presenza anche i ragazzi delle scuole superiori”
SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA N.4/2020
La funzione dirigenziale nel difficile momento della gestione del COVID
di Anna Armone
Non è chiaro come un dirigente scolastico possa dichiarare che il
contagio è avvenuto a scuola e contemporaneamente riconoscere di aver applicato le linee guida Inail e i protocolli di contratto alla
diffusione del contagio
La pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19 ha fatto emergere i punti deboli, debolissimi, del sistema scolastico. Ma non voglio considerare a tappeto tutti i punti denunciati da più parti, ma voglio soffermarmi sulla difficilissima funzione dirigenziale così come è e come deve essere agita in questo frangente.
Rivista trimestrale di SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA N. 4/2020
In questo numero:
Editorialedi Anna Armone
La funzione dirigenziale nel difficile momento della gestione del COVID
Federalismo fiscale e lep nel settore dell’istruzione: lo stato dell’arte
di Renato Loiero
Chi ha paura dell’autonomia scolastica
di Mario Maviglia
Gli ambiti di intervento della funzione ispettiva
di Maurizia Migliori
L’evoluzione della figura del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
di Paola Perlini
Il senso di comunità e il service learning: ora tocca alla scuola
di Ivana Summa
Essere dirigenti scolastici al tempo del COVID
di Vanna Maria Monducci
La disciplina del procedimento amministrativo alla luce del Decreto Legge n. 76 del 2020, cd. Decreto semplificazioni
di Carmen Iuvone
I criteri valutativi nella didattica a distanza: come può incidere il comportamento su una eventuale bocciatura?
di Federica Marotta
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA SUL MONDO DELLA SCUOLA a cura di Vincenzo Palermo
RECENSIONI DI TESTI LEGATI A TEMI DI INTERESSE SCOLASTICO a cura di Giuliana Costantini
DIRIGERE LA SCUOLA N.12/2020
Può chiamarsi scuola una scuola in … mascherina? EDITORIALE Di Vittorio Venuti
Premetto che non ci sono intenzioni polemiche dietro il titolo di questo editoriale, ma un’esortazione ad analizzare la situazione che si vive nella scuola primaria e nella prima classe della secondaria di primo grado, a maggior ragione da quando si è disposto che gli alunni devono indossare la mascherina anche in posizione statica, ovvero per tutto il periodo di permanenza dentro l’edificio scolastico. Peraltro, il variegato dispiegarsi della pandemia sta promuovendo la sospensione delle lezioni in presenza a macchia di leopardo, calendarizzata per tempi che si decidono difformemente da zona a zona. Il che significa già che la scuola, giocoforza, non sta seguendo una uniformità di percorso su tutto il territorio nazionale con ricadute differenti, comunque e in ogni caso, sulla qualità del funzionamento. A questo punto vale la pena proporre un inciso: la solerzia nel comunicare le date delle prove Invalsi non poteva essere evitata, visto che già l’anno scolastico si è avviato tra molte incertezze e viene al seguito di un altro anno che è stato massacrato dalla pandemia? O forse si tratta di un atto dovuto?
DIRIGERE LA SCUOLA N. 12/2020
Può chiamarsi scuola una scuola in… mascherina?
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti
Michela Lella -Una scuola apri e chiudi
Filippo Cancellieri -Verso il servizio di psicologia scolastica
Francesco G. Nuzzaci -La didattica a distanza e la sua esigibilità contrattuale
Filippo Sturaro -Continuare il dialogo educativo... ... a distanza!!
Paolo Pieri -Se questa è una scuola sicura
Anna Armone -Le novità in materia di responsabilità erariale
Sandro Valente -Concessione di beni in uso gratuito
Cessazioni e pensionamenti aventi effetto dal 01/09/2021
Luciana Petrucci Ciaschini
Stefano Stefanel -Il rapporto tra le scuole e gli enti locali
Giacomo Mondelli -La solitudine ovvero l’analfabetismo emotivo dei nativi digitali
Rubriche
Lettera al DIRETTORE
Professione e professionalità pedagogica (ai tempi del Covid) Stefania Trifilio
I CPIA A cura di ... Rosaria Scotti
I C.P.I.A. dal punto di vista normativo, organizzativo e culturale
LA SCUOLA IN EUROPAA cura di ... Mario Di Mauro
La scuola, la società, l’emergenza ... la comunicazione
APPUNTI DI PSICOLOGIA DELLA GESTIONEA cura di ... Vittorio Venuti
Scuole in sicurezza: metodi e strumenti
GIURISPRUDENZA SCOLASTICAA cura di ... Stefano Callà
Chiarimenti su obbligo di istruzione, scolastico e formativo
#SPORTELLOASSICURATIVOA cura di ... Vincenzo Casella
AMMINISTRARE LA SCUOLA N.12/2020
Argomenti:
Maria Rosaria Tosiani Proroga del Programma Annuale al 15 gennaio 2021
Raffaella Scibi - Emergenza epidemiologica da Coronavirus: il c.d. decreto “Ristori”
Raffaella Scibi - Emergenza epidemiologica da Coronavirus: il c.d. decreto “Ristori-bis”
Salvatore Argenta -La nomina dei sub-consegnatari
Silvia Renzulli -Il contratto di comodato o prestito d’uso
Sandro Valente -Le attività extra officio consentite al personale ATA
Luciana Petrucci Ciaschini -La ricostruzione della carriera dei docenti di religione cattolica a tempo determinato (Prima parte)
Carmelo Febbe e Angelo Orsingher -La scuola, bene primario, è ripartita
Giacomo Mondelli -Il Dirigente Scolastico, un nuovo leader nell’emergenza sanitaria
Raffaella Scibi -Circolare sui pensionamenti del personale della scuola con effetto dal 1° settembre 2021
Valentino Donà -Infortunio durante la Didattica a Distanza. è coperto dall’assicurazione?
Rubriche:
PENSIAMOCI SU...a cura di Angelo Muratore
Nesso di causalità ed elemento psicologico nel mobbing (Ultima parte)
L’ANGOLO DELLA PSICOLOGIA a cura di Vittorio Venuti
Come trasformiamo l’esperienza sensoriale in parole
GIOCANDO S’IMPARA
RISPOSTA AI QUESITI POSTI DAI LETTORI
NOTE DI GIURISPRUDENZA IN MATERIA SCOLASTICA
La Ministra Azzolina, intervenendo, a Bergamo, alla Rassegna degli Stati generali della scuola digitale, evocando il prezzo pagato al Covid dalla città ha evidenziato come essa rappresenti“un luogo simbolo dal punto di vista storico, che ha avuto la forza di rimettersi in piedi con una dignità incredibile, affrontando il dolore della perdita di tanti cittadini”.
Intervenendo nello specifico della rassegna, ha ribadito che “Sulla scuola digitale abbiamo investito più di 400 milioni in questi mesi, abbiamo acquistato più di 400 mila device e abbiamo portato la connessione dove era possibile farlo, ma tanto ancora deve essere fatto”.
“C’è un gap storico da recuperare – ha sottolineato - e per questo serve uno sforzo gigantesco per accelerare. Dalla crisi che stiamo vivendo, dobbiamo necessariamente far fiorire opportunità.In Italia sulla scuola non si è mai investito troppo, anzi, molto spesso si è tagliato. Oggi per fortuna la scuola è al centro di un dibattito sano, perché è stato proprio il coronavirus a far capire a tutto il Paese quanto la scuola sia importante”
“Paradossalmente questo momento difficile è stato un motore di accelerazione enorme per la scuola perché in questi mesi è stato fatto quello che purtroppo non si era potuto fare. Adesso dobbiamo farne tesoro, affinché dall’emergenza possa nascere una scuola migliore e più digitale.Oggi parliamo di didattica a distanza, e domani la didattica digitale dovrà essere fatta in classe,potrà essere un modo per arricchire le lezioni, abbattere le barriere degli alunni più fragili e con difficoltà di apprendimento e - per quanto riguarda l’amministrazione - alleggerire il più possibile il peso enorme della burocrazia”.
“La scuola - ha concluso la ministra - deve volgere lo sguardo al futuro e lo deve fare anche la politica, che non può pensare di lavorare per l’hic et nunc. L’emergenza coronavirus deve portarci a ragionare sulla scuola che vogliamo”.
In una intervista a RaiNews, richiesto di pronunciarsi sulla possibilità che il prossimo DPCM decida sulla riapertura della scuola, Andrea Crisanti, virologo e direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova ha risposto che si tratta di questione di metodo: “Abbiamo gli strumenti per verificare qual è l’impatto della riapertura delle scuole? Se sì riapriamo, se è no è chiaro che dobbiamo attrezzarci. Il problema è se abbiamo un sistema per misurare se c’è trasmissione all’interno delle scuole aperte? E se aumenta cosa facciamo? Questa è la domanda da porsi”.
In arrivo l’ordinanza che definirà il passaggio dai voti numerici ai giudizi descrittivi nella scuola primaria, in attuazione di quanto previsto dal decreto Scuola.
La recente normativa ha infatti individuato un impianto valutativo che supera il voto numerico e introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa. Un cambiamento che ha lo scopo di far sì che la valutazione degli alunni sia sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno.
L’Ordinanza con le indicazioni operative per le scuole e le Linee Guida allegate saranno ora inviate al Consiglio superiore per la Pubblica Istruzione (CSPI) per il necessario parere.
Secondo quanto illustrato durante l’informativa sindacale, il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento:
· Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
· Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
· Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
· In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico personalizzato (PDP).
La documentazione completa e definitiva sarà pubblicata sul sito del Ministero dopo il parere del CSPI.