Ultime notizie

La Casa Editrice EUROEDIZIONI TORINO, organizza un corso di preparazione  finalizzato al superamento delle prove scritte concorso dirigenti tecnici con possibilità di correzione degli elaborati

In considerazione che il Ministero ha fissato la prova preselettiva suppletiva al 16 dicembre 2025 si comunica che il corso di preparazione avrà inizio il 25 novembre 2025 alle ore 17,00 con la prima lezione del Dott. Mario Maviglia  Dirigente Tecnico

Costo del corso 200,00 euro

Per iscriversi al corso  inviare i propri dati a direttore@euroedizioni.it  

A coloro che effettueranno l’iscrizione sarà inviato il link di collegamento ai webinar

Obiettivi del corso

L’obiettivo del corso  è quello di far acquisire la tecnica di risposta ai quesiti a risposta aperta. I sette quesiti dovranno essere risposti in 180 minuti (mediamente 25 minuti a quesito)  e in poco spazio, (mediamente 25 righe).

La seconda prova scritta ha carattere teorico-pratico si sostanzia nella risoluzione di un caso pratico da svolgere  in 120 minuti attinente all’ambito di esercizio delle funzioni dei dirigenti tecnici come disciplinate dalla normativa vigente.

Di conseguenza si dovranno acquisire i concetti chiave degli argomenti e soprattutto l’abilità di saperli articolare in pochi periodi.

I quesiti potranno essere circoscritti ad una sola area del Bando ovvero potranno avere carattere multidisciplinare, in ogni caso, saranno incentrati sull’attività professionale del dirigente tecnico ed  orientati a far comprendere alla Commissione in che modo gli aspiranti dirigenti sapranno utilizzare le loro conoscenze.

Il corso sarà realizzato dagli  esperti che collaborano con Euroedizioni e con la partecipazione del Dott. Mario Maviglia Dirigente Tecnico.

EUROEDIZIONI 2025 - Pagine  592 - Costo 36,00 euro

Questa guida  vuole essere un supporto pratico per i candidati che si apprestano ad affrontare le due prove scritte del concorso a posti di dirigente tecnico dell'amministrazione scolastica.

Essa propone lo sviluppo in forma sintetica ma esauriente di casi pratici sulla funzione ispettiva  per la seconda prova scritta e  quesiti a risposta aperta per la prima prova scritta su tutti gli argomenti delle materie di esame.

La guida è stata redatta con il contributi di diversi autori che collaborano  con la Casa Editrice di euroedizioni.

 

MODALITA' DI ACQUISTO

· Con la Carta del docente

· Bonifico: CODICE IBAN   IT 85 D 07601 01000 000035368109 - Intestato a EUROEDIZIONI SRL Via Osasco 62- 10141 Torino

· Carta di Credito collegandosi al sito www.euroedizioni.it “acquista on line”

 

 

Dove e quando: 12 novembre 2025 dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Presso Auditorium Zanella, via Trento, 21 -- Arzignano (VI)

Destinatari: Dirigenti scolastici, DSGA, personale di segreteria, docenti referenti innovazione. Ai partecipanti verrà rilasciato l'attestato di partecipazione.

Programma:

1) L'intelligenza artificiale e l’integrazione documentale della Privacy

Relatore: dott.ssa Anna Armone, Direttore responsabile della rivista trimestrale Scienza dell’Amministrazione Scolastica.

2) Linee guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle Istituzioni scolastiche

Relatore: Avv. Stefano Callà.

3) Intelligenza artificiale a scuola: innovare in sicurezza, con trasparenza e responsabilità. Un viaggio tra le tecnologie più attuali e le migliori pratiche di implementazione nel contesto scolastico

Relatore: Stefano Parcaroli, CEO Rekordata srl e VP R-Store Spa

 

Nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 257 del 5/11/2025, è stata pubblicata la Legge 30 ottobre 2025, n. 164, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127, recante misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026”.

ALLEGATO IL TESTO COORDINATO

 

Dopo mesi di attesa, il nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca è finalmente realtà. A partire dal 1° gennaio 2024, insegnanti e personale ATA vedranno riconosciuti aumenti retributivi che, pur variando a seconda del ruolo e dell’anzianità di servizio, rappresentano un segnale concreto di attenzione verso il mondo della scuola, spesso rimasto ai margini dei rinnovi più consistenti del pubblico impiego.

Per i docenti, l’aumento mensile lordo oscilla tra i 110 e i 185 euro, con valori che crescono in base agli anni di servizio e al grado di scuola. Si parte dai 110,12 euro per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria nella fascia iniziale (0-8 anni), fino ad arrivare ai 185,31 euro per i docenti laureati della scuola secondaria di secondo grado con oltre 35 anni di servizio. Nel mezzo, diverse sfumature: per esempio, i docenti delle scuole medie con pochi anni di anzianità avranno un incremento di circa 119 euro mensili, mentre chi insegna da oltre vent’anni potrà superare i 160 euro.

COME FARE I PROVVEDIMENTI DI RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA  DEL PERSONALE DOCENTE, DOCENTI DI RELIGIONE  E DEL PERSONALE ATA

Costo del Corso 50,00 euro per scuola. Potete iscrivere tutti gli impiegati della segreteria interessati al corso - E' sufficiente che ci vengano comunicati i nominativi e la mail delle persone interessate per abilitare la fruizione del corso.

ACQUISTO CORSO SU MEPA.  CODICE: CARRIERADOCENTIATA

Acquisto corso fuori MEPA inviare l'ordine con l'indicazione del Codice CIG e CODICE UNIVOCO per l'emissione della fattura a euroed@euroedizioni.it

Autorevolezza impossibile… o quasi

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

La scuola è in crisi da un bel po’ di tempo, gran parte degli insegnanti è scoraggiata, con livelli di ansia in crescita. Uno studio condotto su circa 2.000 insegnanti italiani denuncia che l’85% riferisce livelli di stress pari o superiori a 7 su 10, con punte di 8 per la metà degli intervistati. Si può quindi parlare di uno stress cronico e diffuso, incistato nel sistema, le cui cause appaiono essere:

La burocrazia scolastica, definita come “opprimente” (punteggio 7,4/10), che sottrae tempo ed energie alla didattica e distrae gli insegnanti dal loro compito specifico che è l’insegnamento.

Le relazioni professionali che si sono fatte sempre più complesse con dirigenti, colleghi e famiglie (tra 4.4 e 5.6/10). A patirne di più sono i docenti della scuola primaria, sradicata da un discutibile processo di “secondarizzazione”.

Il mancato riconoscimento della figura docente, che lamenta scarsa considerazione anche dalla politica ministeriale, un trattamento economico ai limiti dell’indigenza (3.8/10), una disattesa crescita professionale (2.98/10).

Argomenti

Autorevolezza impossibile… o quasiù
La scuola è in crisi da un bel po’ di tempo, gran parte degli insegnanti è scoraggiata, con livelli di ansia in crescita. Uno studio condotto su circa 2.000 insegnanti italiani denuncia che l’85% riferisce livelli di stress pari o superiori a 7 su 10, con punte di 8 per la metà degli intervistati. Si può quindi parlare di uno stress cronico e diffuso, incistato nel sistema...
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Il programma annuale E.F. 2026
La programmazione delle risorse finanziarie.
Maria Rosaria Tosiani

Interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro
L’utilizzo di un utile strumento per l’applicazione corretta del D.Lgs. n. 81/08 e la risposta all’interpello n. 1/2025, sui percorsi formativi in materia di sicu­rezza per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università.  
Antonietta Di Martino

Deroghe al principio di rotazione nelle procedure di affidamento diretto
Evoluzione normativa e applicazione del principio di rotazione negli affidamenti diretti ai sensi del D.Lgs. 36/2023.

Argomenti

Il programma annuale e.f. 2026
Le annuali indicazioni del Ministero con la specificazione dei finanziamenti.
Maria Rosaria Tosiani

La redazione del programma annuale 2026
Le fasi in cui si articola il procedimento di costruzione del programma annuale: gli aspetti pratici e operativi.
Maria Rosaria Tosiani

Carte di credito e prepagate nella scuola autonoma: una gestione evoluta tra normativa, strumenti e controllo
Carmelo Febbe, Angelo Orsingher

La ricostruzione della carriera del personale della scuola: la dichiarazione dei servizi e la domanda di ricostruzione della carriera in istanze on line
Per ottenere la valutazione dei servizi pre-ruolo il personale deve presentare apposita istanza entro il 31 dicembre di ciascun anno.
Luciana Petrucci Ciaschini

Le risorse finanziarie messe a disposizione delle istituzioni scolastiche per la determinazione dei compensi accessori al personale anno  2025/2026 
Raffaella Scibinico

E' stato pubblicato il bando di concorso relativo al reclutamento dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia, i posti messi a bando sono 27.376; si può partecipare in una sola regione. L’istanza è unica, specificando le tipologie di posto o i gradi d’istruzione per cui si possiede il titolo di accesso e si intende concorrere.

La domanda si può presentare dalle ore 10:00 del 10 ottobre alle ore 23:59 del 29 ottobre 2025.

REQUISITI DI ACCESSO PER SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA

1) abilitazione ottenuta con la laurea in scienze della formazione primaria;

2) diploma magistrale abilitante o diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002 e, per la scuola dell’infanzia, dei corsi triennali e quinquennali sperimentali della scuola magistrale.

E' stato pubblicato il bando di concorso relativo alla scuola secondaria, i posti messi a bando sono 30.759; si può partecipare in una sola regione e per una sola classe di concorso, distintamente per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, nonché per le distinte e relative procedure su sostegno.

La domanda si può presentare dalle ore 10:00 del 10 ottobre alle ore 23:59 del 29 ottobre 2025.

REQUISITI DI ACCESSO

Per la scuola secondaria sono requisiti di accesso:

La Casa Editrice Euroedizioni  vi propone un Corso completo  on line  in modalità webinar  di preparazione  al CONCORSO PNRR3 per gli aspiranti docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, finalizzato al superamento delle  prova scritta e della prova orale.

Sono previsti 15 Webinar per complessive 30 ore di preparazione, con esercitazioni e simulazione delle prove  – Costo del corso 150,00 euro

Obiettivi del Corso

L’obiettivo del corso è quello di far acquisire la tecnica di risposta ai quesiti a risposta multipla, nonché saper affrontare la prova orale attraverso la preparazione di una lezione simulata.

CORSO di preparazione alle prove scritte con possibilità di correzione degli elaborati

La Casa Editrice EUROEDIZIONI TORINO, organizza un corso di preparazione  finalizzato al superamento delle prove scritte concorso dirigenti tecnici. 

Il corso avrà inizio  il 28 Ottobre2025 alle ore 17 La partecipazione al primo webinar è GRATUITA ! Nel corso del webinar sarà spiegata la modalità organizzativa del corso e la metodologia per affrontare i quesiti a risposta aperta.

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Aggiornamento dell'Anagrafe Nazionale degli Studenti per l'anno scolastico 2025/2026

Corsi sulla sicurezza per i docenti

La Consip ha avviato  la prima gara nazionale per i Viaggi d'istruzione

Firmata l’ipotesi del CCNI del FMOF anno scolastico 2025/2026

Gli incarichi legali nella PA sono appalti pubblici

Compensi agli ATA per la gestione delle pratiche pensionistiche

Corte di Giustizia europea: gli anni di insegnamento nelle scuole paritarie non valgono per la ricostruzione di carriera

Espero, nuovo comparto di investimento  denominato “Dinamico”

 

Con rilascio di Attestato  a norma di legge

La Casa Editrice Euroedizioni Torino organizza un corso in modalità webinar sulla sicurezza per i datori di lavoro del comparto scuola  in conformità all’obbligo previsto dal nuovo Accordo Stato/Regioni del 17 aprile 2025, con il rilascio di regolare attestato a norma di legge. Il corso avrà la durata di 16 ore.  Sono previste 2 lezioni di 2 ore e 4 lezioni di 3 ore.

Il corso avrà inizio  Giovedì 23 ottobre 2025, alle ore 17,00

 

Relatori:  Le lezioni saranno tenute dalla  D.ssa Antonietta Di Martino e Ing. Paolo Pieri autori del testo SALUTE e SICUREZZA NELLA SCUOLA  Edito da Euroedizioni

 

Costo di iscrizione:  La quota di partecipazione al corso è stabilita in 200,00 euro. 

Nel costo del corso è compreso il rilascio dell'Attestato  a norma di legge, una copia del manuale a cura di Di Martino e Pieri: SALUTE e SICUREZZA nella SCUOLA  - Guida tecnica e strumento per adempiere agli obblighi e organizzare la sicurezza  Euroedizioni Torino 2023

L'accesso alla modulistica  in formato digitale collegandosi al sito  www.euroedizioni.it/modulistica-sicurezza.

Come ogni anno, le istituzioni scolastiche — statali e paritarie — hanno a disposizione un’importante opportunità per sostenere l’aggiornamento e la formazione del personale: il rimborso per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici, riviste scientifiche e di settore (anche in formato digitale).

Il contributo è stato reso stabile, e non più temporaneo, conformemente all’art. 1, comma 389 della legge 160/2019, come modificato dall’art. 1, comma 320 della legge 213/2023.

La grande novità: il contributo è collegato all’anno scolastico (non più all’anno solare) e vale per tutte le scuole, senza distinzione di ordine o grado.

Periodo per presentare la domanda: dal 10 dicembre 2025 al 16 marzo 2026

Le domande devono essere firmate digitalmente dal Dirigente scolastico e indirizzate al Dipartimento per l’informazione e l’editoria.

Che anno scolastico sarà il 2025/2026?
Tra ritorni al passato e nuove incognite: la scuola italiana alla prova della riforma.

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Non si può dire che la riforma non sia partita. Un passo dopo l’altro, a balzelloni, è stato ridisegnato il quadro complessivo dell’istruzione, una sorta di mosaico che si è composto un po’ alla volta e che ha suscitato diffuse perplessità, critiche, prese di posizione, un po’ perché alcune novità sono state introdotte senza tener conto che si stava bypassando l’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, un po’ perché si sono evidenziate per lo spirito sanzionatorio che le sosteneva - in un ambiente che, di contro, privilegia l’aspetto educativo delle norme -, un po’ perché intenzionalmente orientate alla modificazione e sostituzione di documenti fondamentali (vedi: la proposta di riforma delle indicazioni nazionali 2025 per la scuola primaria), un po’ per l’evidente slittamento della organizzazione scolastica verso un passato rigenerato e inteso come la vera panacea per una scuola in disarmo (vedi la riforma dell’esame di Stato): tornare al passato guardando al futuro, un passato in cui il sacrificio, la disciplina e il merito si evidenziano come rimedi educativi indispensabili. Sarà così che la scuola, che noi stessi abbiamo definito in rotta verso il fallimento, si salverà e guiderà saldamente i nostri giovani verso un ridente avvenire?

Non possiamo che augurarcelo. Resta comunque più di qualche dubbio su quali intenzioni abbiano mosso la riforma in corso. L’ideologia che si intravvede suscita più di una qualche inquietudine, specialmente perché non si percepisce alcun chiaro riferimento socio-psicopedagogico, perché non mostra di avere validi riferimenti teorici. Si agisce senza far tesoro della storia della scuola, che si pensava definitivamente disancorata dalla riforma Gentile del 1923, anche perché i tempi non sono più gli stessi. È pur vero, però, che i tempi minacciano, ahimè, di esercitare la regola dei “corsi e ricorsi storici” di Vico.

Argomenti

Che anno scolastico sarà il 2025/2026?
Non si può dire che la riforma non sia partita. Un passo dopo l’altro, a balzelloni, è stato ridisegnato il quadro complessivo dell’istruzione, una sorta di mosaico che si è composto un po’ alla volta e che ha suscitato diffuse perplessità, critiche, prese di posizione, un po’ perché alcune novità sono state introdotte senza tener conto che si stava bypassando l’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, un po’ perché si sono evidenziate per lo spirito sanzionatorio che le sosteneva - in un ambiente che, di contro, privilegia l’aspetto educativo delle norme...
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Divieto dell’utilizzo dei cellulari in classe: un modello possibile
È nell’autonomia delle singole istituzioni scolastiche individuare le misure organizzative e didattiche atte ad assicurare il rispetto del divieto. Proponiamo un possibile schema di regolamento di disciplina.
Pasquale Annese

Infortunio di un dipendente: quando è esclusa la responsabilità del datore di lavoro?
L’evoluzione giurisprudenziale in materia di infortuni sul lavoro e il concetto di “area di rischio”.
Antonietta Di Martino

Argomenti

Il bullismo, il cyberbullismo e gli effetti sul voto di condotta dello studente
Gli atti di bullismo possono essere anche sanzionati sul piano disciplinare ma ciò deve essere regolamentato e per la piena legittimità seguire l’iter previsto dal D.P.R. 235/2007.
Anna Armone

L’indennità di direzione del funzionario EQ
La nuova disciplina introdotta con il CCNL 2019/2021.
Maria Rosaria Tosiani

Visite medico collegiali del personale ATA
Le richieste  devono essere inoltrate dalle Amministrazioni direttamente all’INPS per il tramite del proprio portale.
Luciana Petrucci Ciaschini

Livelli, soggetti e materie di relazioni sindacali
Regole e modalità di contrattazione d'istituto.
Carmelo Febbe - Angelo Orsingher

Si può regolamentare il volo delle farfalle?

Editoriale di Ivana Summa

Ho appena terminato di leggere i contributi che vengono pubblicati in questo primo numero che coincide con un nuovo anno scolastico e voglio riprendere alcuni passaggi fondamentali non per appropriarmene, ma per utilizzarli come categorie interpretative del cambiamento che continua ad abbattersi sul nostro sistema scolastico. Così, per il titolo, mi sono ispirata ad un passaggio del contributo di Stefano Stefanel dal titolo “Insegnanti e digitale”. Tale passaggio riguarda l’apprendimento informale, spesso non considerato dalla scuola e che, ormai da alcuni anni, è sempre più apprendimento dal digitale; infatti, scrive: “L’apprendimento informale oggi è per lo più digitale; quando ero bambino io era solamente esperienziale… la questione non è dunque che ruolo dare al digitale nella scuola, anche perché ce l’ha già: è una delle otto competenze chiave. Quello che si dovrebbe fare è, invece, capire entro quali spazi inserire spazi formativi, informativi, progettuali, programmatici. Compito che – a questo punto e con la macchina dell’Intelligenza Artificiale a pieno regime – non ha alcun senso realizzare per via regolamentare o per via curricolare. Scrivere oggi sul digitale e la digitalizzazione regolamenti d’istituto è perdere tempo e cercare di regolamentare il volo delle farfalle…”.

La questione rappresenta una categoria – quella del regolare, normare, regolamentare tutti gli ambiti educativi e didattici, terreno di autonomia scolastica e libertà professionale dei docenti – che sta prendendo piede nelle nostre scuole partendo dall’ipotesi che le farfalle – le nostre scuole e i nostri docenti – possano/debbano viaggiare in un’unica direzione e con un’unica coreografia. Ed è sotto gli occhi di tutti noi il profluvio di decretazione ministeriale che, anche durante l’estate, ci ha inondato. E, tanto per citarne alcuni, ricordiamo il divieto d’uso del cellulare durante tutto l’orario scolastico, le Linee guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle Istituzioni scolastiche e le nuove disposizioni che regolamentano l’esame conclusivo del 2° ciclo d’istruzione, nostalgicamente denominato di “maturità”. È possibile fare formazione sull’utilizzo del digitale senza avere a disposizione i dispositivi; ignorare la presenza trasversale e pervasiva del digitale nella nostra vita quotidiana senza pensare alla necessità di progettare e sperimentare una didattica ibrida; e, infine, esiste davvero qualche professionista in grado di certificare seriamente la maturità di una persona a 19 anni?

EDITORIALE Ivana Summa

Si può regolamentare il volo delle farfalle?
Ho appena terminato di leggere i contributi che vengono pubblicati in questo primo numero che coincide con un nuovo anno scolastico e voglio riprendere alcuni passaggi fondamentali non per appropriarmene, ma per utilizzarli come categorie interpretative del cambiamento che continua ad abbattersi sul nostro sistema scolastico...

TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: l’attualità

L’orgoglio pedagogico nelle professioni educative: difendere la dignità professionale in un tempo di sfiducia  Andrea Porcarelli

Le CdP di apprendimento come dispositivo di innovazio­ne scolastica Emanuela Elba

Scuola e tecnologie digitali Bruno Lorenzo Castrovinci

TEMI E PROBLEMI DI SCUOLA: riflessioni

La Casa Editrice EUROEDIZIONI propone un corso di formazione on line  dal taglio pratico ed operativo destinato ai Dirigenti scolastici anche di nuova nomina per metterli in condizione di svolgere con competenza e professionalità i delicati compiti che la funzione dirigenziale gli assegna.

ll corso si articola in 13 webinar per complessive 26 ore di formazione.

I corsisti possono porre quesiti e richieste di chiarimento. Durante il corso saranno proposte esercitazioni pratiche anche sugli specifici adempimenti.

I corsisti potranno  fruire ed utilizzare i materiali che saranno prodotti durante i webinar.

Le lezioni possono essere ascoltate anche in differita quando si vuole e per il tempo che si vuole. I contenuti del corso sono esplicitati nell'allegato elenco.

I temi che abbiamo scelto da trattare sono prettamente tecnici sotto il profilo pratico  amministrativo e contabile dove le difficoltà soprattutto per i nuovi dirigenti possono essere più rilevanti.

Data di inizio del corso

Il corso avrà inizio il 30 settembre 2025, con la prima lezione, a partire dalle ore 17, in modalità webinar  . A coloro che effettueranno l'iscrizione sarà inviato il LINK di collegamento e il programma completo con le date delle lezioni

Il corso costa solo 130,00 euro.

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Linee guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole

Piano nazionale anticorruzione 2025: fino al 30 settembre la consultazione on line

Bonus psicologo 2025: riapre la procedura per presentare le domande

Partecipazione alle Prove INVALSI 2025

Gestione pubblica: dal 1° ottobre 2025 cambiano le modalità di aggiornamento delle posizioni assicurative

Contingente del personale scolastico da destinare all’estero a.s. 2025/26

Gli anni di insegnamento nelle scuole paritarie non valgono per la ricostruzione di carriera

La Casa Editrice EUROEDIZIONI propone un corso di formazione on line  dal taglio pratico ed operativo destinato ai Direttori amministrativi anche di nuova nomina e agli Assistenti amministrativi facenti funzioni  per metterli in condizione di svolgere con competenza e professionalità i delicati compiti che il profilo gli assegna.

ll corso si articola in 12 webinar per complessive 24 ore di formazione. I corsisti possono porre quesiti e richieste di chiarimento. Durante il corso saranno proposte esercitazioni pratiche anche sugli specifici adempimenti.

I corsisti potranno  fruire ed utilizzare i materiali che saranno prodotti durante i webinar. Le lezioni possono essere ascoltate anche in differita quando si vuole e per il tempo che si vuole. I contenuti del corso sono esplicitati nell’allegato elenco.

Scuola dritta verso il fallimento?

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Quanto e per come la si voglia mettere, sembra proprio che la scuola viaggi dritta verso il fallimento. Le statistiche parlano chiaro: da circa vent’anni il numero di scuole è in diminuzione. Si attribuisce principalmente la colpa al calo demografico, in qualche modo parzialmente contenuto in ragione del fenomeno migratorio, ma non possiamo dimenticare che la grossa sforbiciata sia conseguenza delle due nefaste operazioni che hanno interessato il sistema d’istruzione in due tempi diversi, la prima nota col nome di “razionalizzazione” e l’altra col nome di “dimensionamento”, in ogni caso due eufemismi per dire “tagli” e far sparire migliaia di scuole senza, peraltro, un chiaro risconto “razionale”, visto anche l’irrazionale abbandono di molte aree geografiche. Tagli netti, che hanno riguardato, oltre le scuole, le figure dei dirigenti scolastici e dei direttori SGA, con parallelo appesantimento del carico di responsabilità di altri dirigenti e direttori costretti ad assumere la responsabilità gestionale e amministrativa di plessi scolastici anche territorialmente distanti tra loro e, in molte situazioni, anche numericamente consistenti, di fatto vanificando la declinazione della leadership educativa del capo d’istituto e, giocoforza, incidendo notevolmente anche sul versante didattico.

Dal report fornito dal MIM relativo all’anno scolastico 2024-2025 rileviamo che le istituzioni scolastiche statali funzionanti quest’anno sono state 7.600, di cui 7.437 sono scuole e 127 sono Centri per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Un numero, questo delle scuole, che racconta della situazione che si è venuta a determinare in seguito alla razionalizzazione e al dimensionamento che le ha interessate a partire dall’anno 2001, se consideriamo che, nel 2000 –2001, il numero delle istituzioni scolastiche era di 11.592 e che, dieci anni dopo, nel 2011-2012, si riduceva a 9.139 e che, nel 2021-2022, si ridimensionava ancora a 8.511, per attestarsi a 7.600 nell’anno appena concluso. Il calo è progressivo ed è lecito pensare che andrà a farsi sempre più sostenuto.

A fronte di un calo così pesante del numero delle istituzioni scolastiche, per contro si registra un incremento notevolissimo di alunni con disabilità, ben 362.115, numero che sembra destinato a crescere con non poche ripercussioni nella gestione delle classi, nelle quali sono sempre più presenti alunni con fragilità, certificati e non.

Argomenti

Scuola dritta verso il fallimento?
Quanto e per come la si voglia mettere, sembra proprio che la scuola viaggi dritta verso il fallimento. Le statistiche parlano chiaro: da circa vent’anni il numero di scuole è in diminuzione. Si attribuisce principalmente la colpa al calo demografico, in qualche modo parzialmente contenuto in ragione del fenomeno migratorio, ma non possiamo dimenticare che la grossa sforbiciata...
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo
Pubblicato il Decreto legislativo n. 99 del 12 giugno 2025, attuativo della delega in materia di bullismo e cyberbullismo.
Anna Armone

Le attività di inizio anno scolastico
Una sintesi degli adempimenti su aspetti fondamentali di programmazione e gestione.
Maria Rosaria Tosiani

Cosa fare quando cambia il Dirigente scolastico
Una sintesi degli adempimenti su aspetti fondamentali di programmazione e gestione.

Argomenti

A settembre i nuovi Funzionari dell'elevata qualificazione
Dalla nomina a tempo indeterminato si è passati agli incarichi di durata triennale. Perchè?
Rocco Callà

Il piano delle attività del personale ATA per l'anno scolastico 2025/2026
E' compito del Direttore SGA proporre al Dirigente per l'approvazione con l'inizio dell'anno scolastico il piano delle attività del personale ATA.
Maria Rosaria Tosiani

La delega di funzioni al Direttore SGA
La delega come processo organizzativo.
Rocco Callà

Il rapporto del lavoro agile con il piano delle attività del personale ATA
Maria Rosaria Tosiani

Adesione al fondo espero e silenzio-assenzo per i neoassunti

L'INFORMAZIONE IN BREVE

Accordo Corte dei Conti - INPS per il contrasto alle indebite percezioni

Convocazione del GLO: errore nella pubblicazione sul registro elettronico

Corsi di specializzazione nel sostegno online per docenti con titolo estero

Qualificazione delle stazioni appaltanti: nuove indicazioni generali e chiarimenti

Il Garante dice no alle impronte digitali per la rilevazione presenze

Assunzioni a tempo indeterminato 2025/2026 - obbligo di accettazione entro 5 giorni

Fondo di garanzia: esteso il servizio di trasmissione delle domande

Argomenti

Da un lato il “non parere” del CSPI, dall’altro il “Codice etico”
Nuove Indicazioni Nazionali 2025: il CSPI palesa le molte criticità ma, contrariamente al suo solito e a quel che sarebbe il suo compito istituzionale, non esprime alcun parere, lasciando le Indicazioni a penzolare nel vuoto. Nella votazione finale, il Consiglio ha ritenuto, a maggioranza, di non pronunciarsi né a favore né contro, rimandando le proprie valutazioni alle osservazioni e proposte contenute nel testo predisposto e inviato al Ministro.
Editoriale a cura di... Vittorio Venuti

Il casus belli del frazionamento artificioso nei progetti FSE/PON/PNRR
Pasquale Annese 

Bambini che fuggono dalla scuola: responsabilità e misure preventive
Le responsabilità, gli obblighi e gli accorgimenti per la prevenzione.
Antonietta Di Martino e Paolo Pieri

Il consenso informato alle attività educative in tema di sessualità
Analisi critica del DDL governativo.

Gianluca Dradi

Da un lato il “non parere” del CSPI, dall’altro il “Codice etico”

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Nuove Indicazioni Nazionali 2025: il CSPI palesa le molte criticità ma, contrariamente al suo solito e a quel che sarebbe il suo compito istituzionale, non esprime alcun parere, lasciando le Indicazioni a penzolare nel vuoto. Nella votazione finale, il Consiglio ha ritenuto, a maggioranza, di non pronunciarsi né a favore né contro, rimandando le proprie valutazioni alle osservazioni e proposte contenute nel testo predisposto e inviato al Ministro. Si è verificata, quindi, una situazione anomala che non si può non leggere come un cedimento al MIM dei poteri del CSPI, a giudicare anche delle numerose e pesanti criticità rilevate in buona parte dei contenuti del testo e che disegnano un quadro preoccupante di illegittimità.

Quel che ci si aspetterebbe è che il MIM riesaminasse diligentemente la situazione che si è venuta a creare e tornasse ad analizzare il testo con a fronte i rilievi del CSPI e con la sincera intenzione di rivedere il tutto o, stante le difficoltà che si appaleseranno, di annullarlo.

Intanto, salutiamo con sana curiosità e sincero apprezzamento, l’intenzione del Ministero di produrre il “Codice etico” che conterrà le indicazioni di comportamento del personale scolastico in merito all’uso dei social media. Il codice, si comunica, è già stato sottoposto a una commissione di giuristi e sarà in linea con il già esistente “Codice di comportamento nazionale dei dipendenti pubblici”, già modificato nel 2023, al fine di evitare contestazioni sindacali o in ordine alla libertà di espressione.

Che anno scolastico sarà il 2025/2026?
Tra ritorni al passato e nuove incognite: la scuola italiana alla prova della riforma.

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Non si può dire che la riforma non sia partita. Un passo dopo l’altro, a balzelloni, è stato ridisegnato il quadro complessivo dell’istruzione, una sorta di mosaico che si è composto un po’ alla volta e che ha suscitato diffuse perplessità, critiche, prese di posizione, un po’ perché alcune novità sono state introdotte senza tener conto che si stava bypassando l’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, un po’ perché si sono evidenziate per lo spirito sanzionatorio che le sosteneva - in un ambiente che, di contro, privilegia l’aspetto educativo delle norme -, un po’ perché intenzionalmente orientate alla modificazione e sostituzione di documenti fondamentali (vedi: la proposta di riforma delle indicazioni nazionali 2025 per la scuola primaria), un po’ per l’evidente slittamento della organizzazione scolastica verso un passato rigenerato e inteso come la vera panacea per una scuola in disarmo (vedi la riforma dell’esame di Stato): tornare al passato guardando al futuro, un passato in cui il sacrificio, la disciplina e il merito si evidenziano come rimedi educativi indispensabili. Sarà così che la scuola, che noi stessi abbiamo definito in rotta verso il fallimento, si salverà e guiderà saldamente i nostri giovani verso un ridente avvenire?

Non possiamo che augurarcelo. Resta comunque più di qualche dubbio su quali intenzioni abbiano mosso la riforma in corso. L’ideologia che si intravvede suscita più di una qualche inquietudine, specialmente perché non si percepisce alcun chiaro riferimento socio-psicopedagogico, perché non mostra di avere validi riferimenti teorici. Si agisce senza far tesoro della storia della scuola, che si pensava definitivamente disancorata dalla riforma Gentile del 1923, anche perché i tempi non sono più gli stessi. È pur vero, però, che i tempi minacciano, ahimè, di esercitare la regola dei “corsi e ricorsi storici” di Vico.

Comunque vada, giacché amiamo la scuola nella sua complessità per il ruolo che ha nella società e amiamo i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, la gioventù che la frequenta, puntiamo ancora sulla sua migliore riuscita. Ma sarà dura!

Gli articoli di questo numero:

Pasquale Annese incentra la sua riflessione su una delle innovazioni introdotte dal ministro del MIM e che le scuole hanno dovuto affrontare in concomitanza dell’avvio dell’anno scolastico: il “Divieto dell’utilizzo dei cellulari in classe: un modello possibile”. Una questione controversa, complessa e divisiva, che ha trascinato con sé problematiche di varia natura: giuridica, organizzativa, metodologica, etica, di salute mentale.

Stefano Stefanel riprende la questione del divieto dell’uso dei cellulari in classe e pone l’interrogativo: “Ma il MIM può vietare qualcosa alle scuola?”. La nota che ha per oggetto “Disposizioni in merito all’uso degli smartphone nel secondo ciclo di istruzione” è stata comunicata dal MIM come fosse una norma su cui non c’è nulla da discutere e rubricata come Circolare; fatto è che il MIM può agire attraverso Circolari solo sugli argomenti di sua totale competenza (le iscrizioni, ad esempio), non su azioni che competono all’autonomia scolastica.

Valentino Donà, informa che “Dall’anno scolastico 20252026 diventano strutturali le coperture assicurative INAIL per studenti e personale scolastico”, di fatto rendendo stabile la tutela assicurativa INAIL testata negli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025. Si tratta di misura che interesserà 10 milioni di persone tra studenti e personale scolastico, docente e non docente di tutte le scuole italiane, e che si estenderà all’intero sistema formativo nazionale.

Laura Bertocchi e Mario Maviglia, nel contributo “Educare o reprimere. È questo il problema?” richiamano il caso degli studenti che, nel corso degli ultimi Esami di Stato, si sono rifiutati di sostenere la prova orale in segno di protesta contro una modalità che non condividono. Ciò nonostante, hanno ottenuto comunque il diploma grazie alla somma dei crediti e delle valutazioni delle prove scritte svolte fino a quel momento. Prontamente intervenuto sui fatti, il ministro dell’Istruzione ha assicurato che, dal prossimo anno scolastico, chi non si presenterà alla prova o farà scena muta sarà bocciato, come ribadito prontamente nel decreto legge n. 127/2025, che modifica l’esame di stato. Alla luce di tutto ciò, c’è da chiedersi se, pur discutibile la modalità scelta dagli studenti per manifestare il loro dissenso, il compito della scuola sia quello di educare o reprimere.

Antonietta Di Martino richiama l’attenzione su “Infortunio di un dipendente: quando è esclusa la responsabilità del datore di lavoro?”, materia che si appella all’obbligo imprescindibile della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro, tal che qualsiasi omissione in tal senso può comportare gravi conseguenze sia dal punto di vista penale che civile. Assume particolare rilievo il principio di responsabilità del datore di lavoro, come affermato dal D.lgs. n. 81/08, che assegna a questa figura obblighi la cui violazione è penalmente sanzionata.

Anna Armone presenta “Un caso di delitto di peculato a scuola a seguito dell’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio”. Il caso è quello di un’assistente amministrativa che ha impugnato la sentenza della Corte di Appello che confermava la condanna per il delitto di peculato, commesso mediante l’appropriazione della somma di Euro 3.800, di cui aveva la disponibilità in qualità di assistente amministrativa, titolare ad interim delle funzioni di Direttore SGA presso un istituto scolastico. Segue l’interessante disamina dell’intero procedimento.

Filippo Cancellieri evidenzia, in “Gestione inclusiva e cura degli allievi plusdotati” la particolare situazione in cui si vengono a trovare i cosiddetti giftedchildren, allievi che si caratterizzano per essere ad alto potenziale cognitivo, rappresentano il 4 – 5% della popolazione scolastica, mediamente un allievo per classe,spesso con comportamenti problematici e difficoltà di adattamento.  Il fenomeno è tale da richiedere l’approvazione di una legge a tutela degli allievi interessati, prevedendo anche azioni formative mirate per i docenti, le figure del referente e del tutor, quindi anche le procedure di certificazione e le misure didattiche personalizzate.

Maria Chiara Grigiante richiama l’attenzione su “L’intelligenza artificiale nella scuola: dall’uso sommerso alla necessità di una scelta di sistema”, evidenziando come tali strumenti siano già diffusi tra docenti e personale, sebbene spesso in forma silenziosa e non dichiarata. Assume rilievo lo scarto tra la retorica ufficiale e le pratiche quotidiane, che vedono l’AI impiegata per semplificare procedure burocratiche e didattiche. Particolare attenzione è rivolta al personale amministrativo, per il quale l’adozione trasparente può tradursi in un effettivo empowerment professionale. Più complesso il nodo didattico, tra timori di plagio e potenzialità innovative, che richiede una regolamentazione condivisa. Centrale, infine, l’esigenza di educare all’uso critico, superando l’attuale contraddizione tra diffidenza pubblica e impiego reale.

Carmelo Febbe e Angelo Orsingher trattano dei viaggi d’istruzione che rappresentano un momento fondamentale dell’autonomia scolastica, integrando le discipline curriculari con esperienze formative fuori dall’aula. La loro programmazione richiede però un’attenta pianificazione didattica, organizzativa e amministrativa, approvata dagli organi collegiali della scuola. Fondamentale è il rispetto delle normative ministeriali e delle disposizioni di sicurezza, che disciplinano responsabilità, accompagnatori e modalità operative.

Mario Di Mauro, per La Scuola in Europa, Presenta “Il Benelux e la sua magica memoria dell’antica Roma per una scuola tutta europea”. Esemplare il sistema educativo vissuto in ogni sua articolazione come una crescita partecipata anche se maggiormente strutturato nei due paesi più grandi, il Belgio e l’Olanda e con ciascuno a difesa nel contendersi sia la propria lingua che la propria storia assumendola come irrinunciabile in ogni suo aspetto. Non minore tuttavia l’impegno del Lussemburgo che sebbene il minore dei tre ha saputo conservarsi fiducioso in una sorta di eredità familistica ancora più vivace nel tenere insieme le ragioni millenarie di un continente di tradizione romana di cui è lo stesso Benelux ad esserne simbolo. Solo in Belgio tuttavia i costi di frequenza sono statali nelle scuole pubbliche fino ai 18 anni limitandosi negli altri due paesi ai 16 anni anche se con la possibilità in entrambi di richiedere in forma individuale assistenza e sostegno finanziario ‘ad personam’.

Vittorio Venuti, per Psicologia della Gestione, invita alla riflessione su “Alunni con disabilità e Progetto di vita”, prendendo spunto dal decreto legislativo n. 62 del 2024 in materia di disabilità, che si avvia già con la definizione stessa di disabilità e segnalando la dismissione delle denominazioni di handicap e di invalidità, privilegiando la locuzione “Persona con disabilità”, quindi l’importanza della valutazione di base, e l’elaborazione di un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato. Determinante appare il ruolo della scuola per quanto riguarda il riconoscimento della persona in sé sulla base del profilo di funzionamento elaborato dall’unità multidisciplinare: la persona e non la sua disabilità, i suoi punti di forza e non le sue fragilità, al fine di intercettare le sue potenzialità e farle evolvere attraverso le risorse in evoluzione di cui dispone, liberando il campo dagli ostacoli che potrebbero evidenziarsi e favorendo le migliorie più opportune.

Stefano Callà, per la rubrica I Casi della Scuola, propone “L’assegnazione dei docenti alle classi: quadro normativo, profili di legittimità e rischi applicativi”. Momento delicato della vita organizzativa di ogni istituzione scolastica, non è prerogativa assoluta del Dirigente Scolastico, ma di un procedimento scandito dalla legge e dalla contrattazione collettiva, che coinvolge più organi e richiede un equilibrio organizzativo a tutela dei diritti dei singoli insegnanti.

Gianluca Dradi, per la Scuola nella giurisprudenza, tratta di “Molestie sessuali in classe e responsabilità del dirigente scolastico nella sua veste di datore di lavoro”, vicenda che ha origine in una scuola secondaria di primo grado, dove alcuni alunni subivano molestie sessuali da parte di un docente sia nelle ore di lezione che durante una gita scolastica. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello condannavano il Ministero, applicando l’art. 2049 c.c., a norma del quale il datore di lavoro è responsabile per i danni causati dai propri dipendenti nell’esercizio della loro attività lavorativa. La vicenda approda, infine, alla Corte di Cassazione.

Valentino Donà, per la rubrica Sportello Assicurativo, si sofferma sui profili assicurativi in caso di “Uscite didattiche in bicicletta”. A oggi, l’assicurazione per la Responsabilità Civile non è obbligatoria né per le biciclette tradizionali né per quelle a pedalata assistita. Tuttavia, il tema della sicurezza stradale è al centro delle riforme legislative, soprattutto in virtù del crescente numero di incidenti che coinvolgono mezzi di micro mobilità come, ad esempio, i monopattini. X

Copyright © 2010 Euroedizioni Torino
Via Osasco 62 - 10141 (TO)
Tel. +39 0112264714 Fax. +39 011 2730803 P.I. 07009890018