Studenti, ascoltare Renzi fa curriculum
Senza commenti, riprendiamo da corriere.it, del Corriere della Sera:
Assisti all’intervista pubblica del premier a Pescara? Potrai metterlo nel tuo curriculum scolastico, e provare a presentare l’attestato di partecipazione per ottenere un credito dalla tua scuola. L’iniziativa è dell’Ufficio scolastico regionale dell’Abruzzo che in una nota dei giorni scorsi invita i ragazzi per giovedì sera 10 novembre all’inaugurazione del Festival delle Letterature a Pescara. L’evento in sé è poco letterario e molto politico perché consiste in un’intervista pubblica al premier di Luca Sofri al teatro Circus. In una circolare inviata alle scuole della regione, si invita a raccogliere adesioni di studenti e professori. Ma poiché l’orario è extrascolastico (le sei di sera) un invito può non bastare a mobilitare studenti e insegnanti. E così nella circolare sulla « manifestazione che rappresenta un contesto culturale attivo di scambi di idee e conoscenza» e per la quale si vorrebbe «una loro ampia partecipazione», si comunica che «in considerazione dell’impegno in orario extracurricolare ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di presenza». Che potrebbe servire come credito scolastico, essendo considerato come partecipazione ad un evento culturale, appunto il Festival delle Letterature, anche se l’ultima parola sul riconoscimento del credito spetta alle singole scuole
Il direttore dell’USR Abruzzo, Ernesto Pellecchia, ha avviato accertamenti per capire chi ha inviato la comunicazione ma soprattutto sul perché si sia pensato di fare riferimento all’attestato di partecipazione: «Non ricordo di aver firmato io questo documento, deve essere stata una svista. Ritengo molto strano che si possa dare un attestato per questo tipo di iniziative, non ne ricorrono le condizioni», spiega al telefono mentre sta raggiungendo Pescara, dove il premier innagura una scuola media alle 15. Sabrina Saccomanni, la dirigente che si è occupata della vicenda, spiega che «è un passaggio infelice di una mail organizzativa che non doveva essere pubblicata».