Fedeli alla Camera: Chi protesta non usi linguaggio indegno di chi educa
Durante la presentazione, il 28 febbraio alla Camera, del volume “Far crescere la persona. La scuola di fronte al mondo che cambia" della Fondazione Sussidiarietà, il Ministro Fedeli ha avuto parole di forte richiamo per quanti, legittimamente protestando contro la riforma della scuola e i provvedimenti adottati in ordine a nomine e trasferimenti, ha usato “un linguaggio non degno di chi educa e rappresenta la scuola”.
"Non si può dire - ha evidenziato Fedeli - che sono state ‘deportate’ le persone, qual è l'insegnamento che diamo?Non si può usare la parola 'sceriffo'. Puoi non essere d'accordo sulla scelta in cui si è superato il precariato, è legittimo" ma attenzione al linguaggio!
Riferendosi alle contestazioni che hanno interessato i precedenti mini stri dell’Istruzione, Fedeli ha ribadito che "è incredibile che qualunque ministro o ministra sia passato" da viale Trastevere "abbia dovuto subire le cose più pesanti dal punto di vista degli attacchi non di merito, ma di modello di rappresentazione pubblica.Parlo di una fase recente" di proteste. "Ho trovato terribile non tanto che ci fossero delle posizioni differenti, mi ha colpito che il linguaggio utilizzato per contrastare legittimamente opinioni differenti dentro il mondo della scuola su alcune innovazioni fosse un linguaggio non degno di chi educa, di chi rappresenta la scuola".