Anief: Preside condiviso in una scuola su tre
Dall’Anief una statistica che conferma l’instabilità della dirigenza nelle scuole italiane: ben 1.233 dirigenti scolastici sono costretti alla reggenza, il che significa che oltre alla propria scuola hanno da gestirne almeno una seconda. Attualmente si contano meno di settemila presidia fronte di un bisogno di8.200. Per effetto della riforma Gelmini, dal 2008-2009, al Nord sono stati accorpati centinaia di istituti, sacrificando 2.676 le scuole. La situazione non è migliore al Sud: di fronte alle 173 sedi di dirigenza cassate in Lombardia, alle 116 del Piemonte, o alle 145 del Veneto, in Campania ne sono state tagliate 410, in Sicilia 354 e 288 in Puglia.
“Per i presidi reggenti - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - le responsabilità e gli impegni sono triplicati, in cambio di compensi che costituiscono la metà di quelli di altri dirigenti pubblici”. I dirigenti scolastici sono i meno pagati tra tutti i dirigenti della PA, percepiscono in media 62.890 euro annui, che sono oltre 42 mila euro l’anno in meno rispetto ad un dirigente di altra amministrazione. Peraltro, il loro compenso, fermo da anni e soggetto al taglio del Fondo unico nazionale, è neanche la metà rispetto a quello dei colleghi che operano presso gli enti pubblici non economici (127.606 euro l'anno).
Critico anche il commento di Mario Rusconi, vice presidente dell’ANP: “Una nave senza nocchiero non va da nessuna parte. Ho amici professori che vedono il preside nel loro plesso, quando va bene, una volta al mese.
Due i motivi che hanno portato a questa situazione: da 4/5 anni il ministero dell’Economia non autorizza il concorso per i dirigenti scolastici (nonostante i ripetuti annunci del MIUR); d’altra parte, le Regioni, per non infastidire le lobby corporative locali, non hanno applicato sino in fondo il dimensionamento che prevedeva l’eliminazione con accorpamento delle scuole con meno di 600 alunni.
In aggiunta, si rileva che l’Italia ha un’enorme polverizzazione dei plessi, fra 30 e 40 mila.