Mobilità: Gilda non firma l’Intesa

Per Gilda, che non fima l’intesa, Maria Domenica Di Patre ha emesso una nota in cui esprime le ragioni della non adesione: “La Gilda riconosce e apprezza il lavoro delle delegazioni e l’impegno e la disponibilità della ministra che hanno permesso una svolta nelle relazioni sindacali. 

Ritiene tuttavia che pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta". 

"La delegazione della Gilda ha proposto che venga allegata al CCNI mobilità per il 2017/18 una tabella di valutazione specifica per l’assegnazione dei docenti dall’ambito alla scuola in maniera da poter eliminare qualsiasi discrezionalità da parte dei dirigenti scolastici ed in questo senso darà il proprio contributo nel tavolo contrattuale.

Non essendo stata recepita questa proposta - conclude la nota -  la Gilda per coerenza con le battaglie sostenute contro la legge 107/2015 ha deciso di non siglare l’intesa politica".

Mobilità dei docenti: Siglata l’intesa politica

Il ministro Fedeli e i sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal hanno siglato Siglato al l’accordo politico sul contratto integrativo di mobilità del personale docente. L’intesa precede la firma del contratto vero e proprio che avverrà nel mese di gennaio.

“Quella siglata oggi è un’intesa a favore della scuola. Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione”, ha commentato la Ministra Valeria Fedeli. “Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta”. Il ministro ha apprezzato “una qualità e un’assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell’accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell’amministrazione, delle rappresentanze dei docenti”.

Il contratto di mobilità, si legge nell’intesa siglata oggi, avrà validità esclusivamente per l’anno scolastico 2017/2018.

Il contratto terrà conto della novità prevista nella Legge di Bilancio per il 2017: il passaggio di una parte dell’organico di fatto in organico di diritto comporterà una variazione dell’organico della scuola. Per questo, esclusivamente per la mobilità di quest’anno, sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall’obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Si tratta di una misura straordinaria. Resta fermo infatti l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107 (Buona Scuola), della continuità didattica.

Fra le novità previste dall’accordo: la mobilità avrà un’unica fase per ciascun grado scolastico. Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5. Questo varrà sia per gli spostamenti all’interno che fuori dalla provincia. Quanto all’individuazione dei docenti per competenze, i criteri saranno identificati in un accordo separato, che sarà sottoscritto insieme al contratto sulla mobilità. L’accordo avrà l’obiettivo di individuare un quadro di requisiti stabiliti a livello nazionale che assicurino imparzialità e trasparenza.

“Vogliamo aprire l’anno scolastico 2017/2018 nelle migliori condizioni - assicura la Ministra Fedeli - per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire dall’intesa di oggi, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all’assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno. Questo sarà lo sforzo a cui ci dedicheremo quotidianamente”.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, l’intesa sulla mobilità del personale scolastico “rappresenta il primo banco di prova,  che riteniamo superata positivamente, di una traduzione pratica dell’Intesa del 30 novembre sul rinnovo dei contratti pubblici. È per noi un passo che va nella giusta direzione per superare gli aspetti peggiori della legge 107/15. Adesso è prioritario sottoscrivere un buon contratto sulla mobilità dimostrando il fallimento oggettivo della cosiddetta “chiamata diretta”, da sostituire con regole condivise”. La mobilità dei docenti “avverrà sulla base di requisiti da scegliere da parte delle scuole da una tabella nazionalmente definita e individuati contestualmente all’approvazione “del” e in coerenza “con” il PTOF, tramite delibera dei collegi docenti”.

 la Uil Scuola.

Per Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola “Con l'accordo firmato oggi abbiamo realizzato un sistema dinamico della mobilità: i lavoratori potranno spostarsi indifferentemente su tutto il territorio, sia all'interno della provincia che a livello interprovinciale, così come si potranno spostare direttamente da scuola a scuola,  da ambito a scuola, da scuola ad ambito. Si interrompe così il "confino" in cui si stavano trovando i docenti titolari di ambito. L'accordo garantisce, ai docenti in GAE e ai vincitori di concorso, la possibilità di immissione in ruolo sul 60% dei posti disponibili e vacanti. Con la revisione delle tabelle di valutazione, si vuole mettere in sicurezza l'accordo dagli innumerevoli ricorsi legali che stanno stravolgendo i diritti dei lavoratori stessi”.

Per Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola,  l’accordo è “un’intesa importante e positiva, frutto della tenacia e anche della pazienza con cui si è lavorato per metterla a punto. Il cambio di passo, e di clima, determinato dall’accordo del 30 novembre comincia evidentemente a produrre qualche frutto. Ora si tratta di completare la trattativa con la stesura articolata del contratto, ma la linea è tracciata in modo chiaro e va nella direzione giusta: parità di trattamento per tutti i docenti, delimitazione precisa dei limiti territoriali entro cui potrà avvenire l’eventuale mobilità d’ufficio, ampio riconoscimento del diritto a trasferirsi direttamente su altra scuola oltre che su ambito, semplificazione delle procedure. Un ottimo lavoro, che i sindacati, ma anche l’Amministrazione, hanno condotto con intelligenza e responsabilità”.

 

Tra le priorità politiche del ministro Fedeli i concorsi per DS e DSGA

Il ministro Fedeli ha firmato l’Atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del MIUR per l’anno 2017. Sostanzialmente non si rilevano differenze rispetto alle priorità già definite dal precedente ministro, come si evidenzia già al primo punto (Miglioramento del sistema scolastico: formazione iniziale/reclutamento, formazione in servizio, autonomia e valutazione): “Proseguire nel processo di implementazione e completa attuazione della legge n. 107 del 20152”. Si ribadisce, peraltro, l’intenzione di “dare stabilità e certezza di governance agli istituti scolastici attraverso lo svolgimento dei concorsi per dirigente scolastico (DS) e direttore dei servizi (DSGA).

Fra le priorità, l’inclusione scolastica, da incentivare anche attraverso l’uso di nuove tecnologie. La riduzione della dispersione. Il potenziamento e il miglioramento dell’offerta formativa attraverso il rinnovamento della didattica. Centrali anche l’investimento sul capitale umano sul fronte della ricerca e quello sul diritto allo studio. Proseguirà per tutto il 2017 il processo di innovazione tecnologica a partire dalla scuola. Fra le priorità indicate anche l’attuazione della strategia prevista dal Programma Nazionale per la Ricerca.

Un breve elenco in nove punti in cui i più critici rilevano l’assenza di una visione strategica.

L’atto di indirizzo: www.istruzione.it/allegati/2014/prot1_14.pdf

Scuola europea di Brindisi: via libera dal Consiglio dei Ministri

Via libera in Consiglio dei Ministri, nell'ambito del decreto sul Mezzogiorno, al finanziamento della scuola europea di Brindisi. La norma approvata prevede lo stanziamento di 577.522 euro a regime, a decorrere dal 2017, per un percorso di studi conforme al curricolo delle scuole europee con lo scopo di garantire l'offerta formativa presso la base Onu. Si esce dunque dalla sperimentazione già prevista negli scorsi anni.

Nel 2012, infatti, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca aveva autorizzato due scuole di Brindisi ad avviare un progetto di innovazione metodologico-didattica. A seguito di queste sperimentazioni e dopo le verifiche positive da parte del Segretariato generale delle Scuole europee, il Ministero sottoscriverà due convenzioni di accreditamento sempre con il Segretariato.

La norma approvata oggi è attuativa di impegni internazionali assunti dall'Italia con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per consentire la permanenza a Brindisi della più importante base logistica per operazioni internazionali umanitarie.

 

Dal MIUR: Informativa per il trattamento dei dati personali

In allegato alla circolare prot. n. 4135 del 15/12/2016, è a disposizione la seguente Informativa per il trattamento dei dati personali:

“Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca effettua la Rilevazione sulle scuole statali e non statali, prevista dal Programma statistico nazionale 2014-2016 - Aggiornamento 2016 (codice PUI-00001). Il titolare del trattamento dei dati personali della Rilevazione è il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; responsabile del trattamento dei dati personali è il Direttore Generale per i Contratti, gli Acquisti e per i Sistemi Informativi e la Statistica
al quale è possibile rivolgersi per l’esercizio dei diritti degli interessati di cui all’art. 7 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n.196,  inviando apposita richiesta a: MIUR – Direzione generale per i Contratti, gli Acquisti e per i Sistemi Informativi e la Statistica, viale Trastevere, 76/a 00153 Roma.  

I dati trattati nell’ambito della suddetta rilevazione, tutelati dal segreto statistico e sottoposti alla normativa sulla protezione dei dati personali, potranno essere utilizzati, anche per successivi trattamenti, esclusivamente per fini statistici dai soggetti del Sistema Statistico Nazionale e potranno, altresì, essere comunicati per finalità di ricerca scientifica alle condizioni e secondo le modalità previste dall’art. 7 del Codice di deontologia per i trattamenti di dati personali effettuati nell’ambito del Sistema statistico nazionale. I medesimi dati saranno diffusi in forma aggregata, in modo tale che non sia possibile risalire ai soggetti che li forniscono o a cui si riferiscono.

L’obbligo di fornire dati statistici per la presente rilevazione è previsto dall’ art.7 del D.Lgs. 6 settembre 1989, n.322. Non rientrano nell’obbligo i dati personali sensibili e giudiziari di cui all’art.

4, comma 1 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196.

Riferimenti normativi sul segreto statistico e sulla protezione dei dati personali

§  Decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322 e successive modifiche e integrazioni - “Norme sul Sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell’Istituto nazionale di statistica “, art. 6-bis (trattamenti dei dati personali); art. 7 (obbligo di fornire i dati statistici); art. 8 (segreto d’ufficio degli addetti agli uffici di statistica); art. 9 (disposizioni per la tutela del  segreto statistico); art. 13 (Programma statistico nazionale);

§  Decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” – art. 2 (finalità), art. 4 (definizioni), artt. 7-10 (diritti dell’interessato), art. 13 (informativa), artt. 28-30 (soggetti che effettuano il trattamento), artt. 104-110 (trattamento per scopi statistici o scientifici);

§  “Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema statistico nazionale” (all. A.3 del Codice in materia di protezione dei dati personali –  d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196).

§  DPR 30 agosto 2016 -Approvazione del Programma statistico nazionale 2014-2016-Aggiornamento 2016- con gli annessi elenchi delle rilevazioni con obbligo di risposta da parte dei soggetti privati (G.U.- serie gen. n. 242 del 15 ottobre 2016).

 

 

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