Avviato con molte novità e ancor più dinamismo progettuale il nuovo settennio del programma più aperto e inclusivo del mondo.
Mario Di Mauro
Già ufficialmente presentato dalla Commissione a marzo, stringato ed essenziale come sempre, secondo l'UNIBO Magazine del 20 luglio scorso, l'annuncio del nuovo Erasmus Plus 2021-2027 al Senato accademico dell'Università di Bologna, l'Alma Mater Studiorum più antica del mondo. Università, utile ricordare, che pur aprendo al Medioevo, ne ha sempre contestato il luogo comune del periodo storico-sociale più buio d'Europa, mostrandone viceversa la forza creatrice di una vera e propria rivoluzione di civiltà.
Un ateneo, quello di oggi tra i protagonisti sia nel cosiddetto "Processo di Bologna" che nella nascita dello 'Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore'.
E' stato proprio a Bologna che si è svolto di recente "The Bologna Process goes Global: fundamental values of the EHEA beyond 2020" , un grande evento per un grande processo di armonizzazione dei vari sistemi di istruzione superiore europei. Processo avviato alle soglie del nuovo millennio con la famosa dichiarazione dell'Unione europea sul valore di quanto denominato 'Area Europea dell'Istruzione Superiore'. Già manifesto sin da subito l'impegno per un suo allargamento al maggior numero possibile di paesi anche oltre la stessa Europa dell'Unione.
Nasceva proprio a ridosso del nuovo millennio in effetti il modo nuovo di pensare a ciò che doveva diventare l'Erasmus di più di dieci anni prima. Che seppure non ancora 'Plus' costituiva già una vera e propria rivoluzione cultural.
8pubblicato su DIRIGERE LA SCUOLA N.4 Aprile 2022)