A seguito della recente condanna ad un mese di reclusione e sospensione dal servizio per 5 mesi, della dirigente scolastica Franca Principe, per un cedimento strutturale nella sua scuola, il vice ministro dell’Istruzione Anna Ascani (PD a preso posizione in favore dei dirigenti scolastici attraverso un comunicato stampa, ribadendo “Dobbiamo mettere i nostri dirigenti scolastici nelle condizioni di lavorare al meglio” ed entrando nel merito delle responsabilità che li gravano:

Svolgono un ruolo di grande responsabilità, che deve essere riconosciuto. Dobbiamo impegnarci per garantire loro un clima di serenità, diminuendo il carico burocratico e intervenendo, anche in ambito legislativo, per supportarli nel loro lavoro.” Su questa scorta, il viceministro ha annunciato che in Parlamento si sta lavorando “per intervenire sul decreto legislativo 81/08 che riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro”, essendo già stata depositata in proposito un proposta di legge a sua firma, nella quale si afferma l’urgenza apportare modifiche alla normativa vigente in materia “e in primo luogo all'articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rubricato «Obblighi del datore di lavoro e del dirigente», per «alleviare» in qualche modo le gravi responsabilità erroneamente imposte al dirigente scolastico”. La proposta si aggancia alla “vicenda del dirigente scolastico del Convitto nazionale dell'Aquila, professor Livio Bearzi, condannato a seguito del crollo dell'istituto nel tragico terremoto del 2009 in cui perirono tre ragazzi”.

“La sentenza  - si approfondisce nella proposta - aveva evidenziato le gravi incongruenze della normativa vigente che attribuisce ai dirigenti scolastici la responsabilità della sicurezza e della manutenzione dei fabbricati in quanto «datori di lavoro», ignorando paradossalmente che gli edifici scolastici sono di proprietà degli enti locali (comune, provincia e area metropolitana) e soltanto a loro la normativa vigente impone gli obblighi relativi alla messa a disposizione nonché ogni intervento strutturale e di manutenzione necessario al fine di garantire la sicurezza prima di tutto degli studenti e in generale di tutti gli operatori scolastici.

Inoltre ai dirigenti scolastici non è attribuita direttamente alcuna risorsa economica per esercitare eventualmente tale responsabilità o intervenire autonomamente in via ordinaria o straordinaria sui rischi delle strutture, le cui caratteristiche, problematiche, inefficienze e inadeguatezze, ancorché sotto gli occhi di tutti, evidenziano in modo preoccupante un altissimo grado di vetustà e un elevato livello di esposizione al rischio: oltre la metà delle scuole italiane, infatti, risulta costruita prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica per le nuove costruzioni (1974), oltre 24.000 istituti sono situati in aree a elevato rischio sismico, più di 6.000 sorgono in aree a forte rischio idrogeologico e moltissimi sono sforniti finanche del certificato di collaudo e di agibilità”.

Sulla vicenda di Franca Principe è intervenuto Antonello Giannelli, presidente ANP, rilevando che “l’ANP ha più volte denunciato il grave stato di inadeguatezza degli edifici ed è direttamente impegnata nel chiedere la revisione del d.lgs. 81 del 2008, perché ritiene che i dirigenti scolastici non debbano essere condannati per responsabilità che non sono di loro competenza” e che, in vista del ricorso in Cassazione, “chiederemo copia della sentenza di appello per poter esaminare a fondo le motivazioni che hanno portato alla condanna della collega”.

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