Primo giorno di scuola per la maggior parte delle Regioni italiane (fanno eccezione le sole Puglia e Sicilia, il cui inizio è previsto per mercoledì; mentre Bolzano ha iniziato l’8 settembre, Trento il 10, Molise Valle d’Aosta e Abruzzo l’11) e ministri a presenziare in alcune scuole del paese: il presidente del Consiglio in visita all’Istituto “Don Giuseppe Puglisi” di Brancaccio, a Palermo; il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini Giannini all’istituto Agrario «Emilio Sereni» di Roma; il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi alla scuola elementare «Goffredo Mameli» di Laterina; Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, alla scuola elementare che frequentava da bambino, l’istituto Comprensivo «Cabrini» di Milano; Graziano Delrio alla scuola primaria «Matilde Canossa» di Reggio Emilia.
Il premier Renzi ha spiegato che con una scuola piú forte, l’Italia potrà tornare nuovo ai vertici dell’Europa. Il primo passo sarà l’assunzione di 149.000 insegnanti precari, un gesto obbligato: “Esistono nella scuola 149 mila persone per le quali vi è un obbligo che siano assunte. Non stiamo dicendo che li buttiamo dentro ma che siamo nelle condizioni di cambiare il meccanismo, di modificare il volto della scuola”. Dal canto loro “queste persone facciano uno sforzo, facciano fino in fondo il loro dovere, indicando ai ragazzi che la strada da seguire è quella del merito”.

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